Cervelò Aspero Short Test: Gravel, Ciclocross o Tuttofare?

Gravel, Ciclocross o Tuttofare?

Partiamo da questa domanda per capire il comportamento di questa bicicletta. Aspero significa “ruvido” in spagnolo, ma io in realtà l’ho trovata fin dal primo colpo di pedale molto, molto docile e pronta.

L’ho personalmente voluta per l’utilizzo ciclocrossistico, anche se di fatto mi sono reso conto che la bici può offrire di più. E’ un mezzo moderno, che appartiene ad un “segmento particolare”, quello delle bici gravel/cx, molto ben utilizzabili anche su strada per via del peso abbastanza contenuto e dell’ottima reattività.

Bici molto curata nelle finiture, conferma anche in questo caso l’alto standard qualitativo caratteristico del brand. Viene proposta con varie tipologie di allestimento e di prezzo. Quella da me utilizzata è la versione base, montata con lo SRAM Apex; di fatto un mezzo con un rapporto qualità-prezzo molto favorevole, su cui Officine BikeCafè è intervenuta, ed ha eseguito un ottimo upgrade, consistente in alcune piccole migliorie legate al mio posizionamento in sella ed alla sostituzione delle ruote.

Sono state montate le Alchemist Zircon CX, la cui scelta è stata effettuata nell’ottica di usare la bici sui campi gara del ciclocross. Si tratta di ruote collaudate, usate da alcuni Elite di livello sui percorsi più tecnici del panorama nazionale.

cervelo aspero short test
Carro corto e lunga davanti….garanzia di reattività e stabilità

Caratteristiche tecniche

La geometria di questa bicicletta è alla base della sua polivalenza. Il carro posteriore di 42cm, molto raccolto, l’angolo del tubo piantone di 73,5° nella Taglia 54, ed una forcella piuttosto aperta, con angolo del tubo sterzo di 72°, caratterizzano suo il comportamento, sostanzialmente basato su reattività e stabilità.

L’ampio spazio ruota sia anteriore che posteriore (ricordo che nel cross le gomme devono essere da 33 e non da 40), rendono la bici perfetta per l’utilizzo in condizioni crossistiche, e non solo, estreme, quindi con tanto tanto fango. Molto riuscita esteticamente ed impreziosita dalla qualità della verniciatura brillantinata, la bici è talmente bella che francamente sanguina un po’ il cuore buttarla nella polvere e nel bagnato.

Esiste anche una versione denominata “Aspero 5” per palati ancora più fini che utilizza un carbonio ad altissimo modulo. Su questa versione i montaggi sono sempre al top di gamma e quindi il prezzo lievita di parecchio.

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Gravel e Bitume

Ho eseguito uno short test di circa 160 km, e tutte le indicazioni del costruttore sono state ampiamente confermate dalle mie impressioni di guida. Andiamo con ordine….

Nell’utilizzo gravel la Cervelò Aspero è una bici praticamente perfetta

scorrevole, sufficientemente comoda, fantastica sugli sterratoni ed agile nello stretto.

Ma non solo, con i rapporti adeguati (io ho scelto il 40/46 posteriore) si sale, gamba permettendo, praticamente dappertutto… sembra di pedalare su una mtb, anche se molto più rigida.

cervelo aspero chip trail mixer
L’utile chip trail mixer

Qualche limite ovviamente in discesa, in quanto la mancanza di sospensioni, le gomme da 40 e l’assetto di guida non aiutano. Occorre però dire che con la dovuta attenzione si riesce a percorrere anche qualche bel single-track, arrivando in fondo quasi stupiti per avercela fatta. In questo caso, il neo, a mio avviso più evidente, è rappresentato dall’impianto frenante dell’Apex che, in quanto proposto per un utilizzo abbastanza tranquillo, non è esattamente una bomba di potenza. Sicuramente con il Rival o il Force la qualità della frenata sarebbe molto superiore.

Passando al bitume si confermano le ottime impressioni precedenti

E’ chiaro che su una bici gravel la posizione in sella e le conseguenti sensazioni non possono essere identiche a quella che si hanno su una bici da corsa.

Sulla bici da corsa il busto è più disteso in avanti e quindi si percepisce una sensazione di maggiore aerodinamicità, e poi lo sviluppo metrico del rapporto e la pedalata in generale sono diverse.

Quindi con una bici da corsa a parità di watt si è più veloci… ma anche qui a volere trovare il pelo nell’uovo

Perchè la Cervelò Aspero non nasce per fare le gare su strada, mentre per fare tanti chilometri sicuramente si.

In salita la Cervelò Aspero si conferma perfetta arrampicatrice, praticamente al livello di un’ottima bici da corsa, sicuramente agevolata dalla rigidità a livello del movimento centrale e dal carro posteriore cortissimo.

cervelo aspero short test - qualita costruttiva
La qualità costruttiva parte dalla verniciatura….. bellissima!

La Cervelò Aspero per il Ciclocross

Utilizzata nella scorsa stagione di Coppa del Mondo dal forte corridore olandese Joris Nieuwenhuis del Team Sunweb e dall’italiano Gioele Bertolini ha dimostrato di cavarsela alla grande nel fango e nella sabbia, superando con disinvoltura le rampe e le contropendenze della Coppa del Mondo.

La qualità costruttiva della Cervelò Aspero è anche qui dimostrata dalla presenza del chip trail-mixer sulla forcella anteriore che consente di cambiare il trail di 5 mm.

In pratica l’accorciamento dell’offset la rende molto più reattiva nella chiusura delle curve strette, togliendo la tendenza ad “aprire” le curve, che è tipica delle bici gravel allorquando vengono usate nei fettucciati del cross. Per quel che mi riguarda, dopo poche uscite ho trovato il giusto feeling con la bici, che risulta molto equlibrata, facile sui gradini e veloce nel pedalato, e stabile in curva a patto di guidarla in maniera non troppo irruenta.

Conclusioni

La risposta alla domanda iniziale è molto facile. La Cervelò Aspero è la bici perfetta per un utilizzo gravel-race, laddove per utilizzo gravel-race intendo una guida decisa e veloce, non troppo contemplativa.

Può anche essere usata sui campi di gara del ciclocross, ribadendo che, per le sue caratteristiche generali, sulle curve viscide, veloci e guidate dei ciclocross più tecnici deve essere condotta in modo pulito. Il passaggio ruota la rende superlativa in presenza di fango che attacca. A breve verrà utilizzata dal sottoscritto in gara e ne vedremo, spero, delle belle.

A mio avviso non è invece il prodotto migliore per l’utilizzo gravel bike-packing tendenzialmente freak, laddove esistono prodotti decisamente più adatti vuoi anche solo per design e storicità del brand.

Consigliatissima anche come “bici unica”, perché con questo mezzo ci si può anche tranquillamente affacciare a GF tipo le “Strade Bianche” o pedalare le “Classiche del Nord”. Prodotto quindi per un ciclista ambizioso che potrà così togliersi grandi soddisfazioni, rinunciando al tempo stesso a riempire il garage di tante bici, ognuna per un utilizzo specifico.

Per saperne ancora di più consiglio una bellissima recensione sulla rivista americana www.cxmagazine.com da cui ho colto qualche interessante spunto.

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